Tutte le verità sono contro di noi. Ma noi continuiamo a vivere, perché le accettiamo in quanto tali, perché ci rifiutiamo di trarne le conseguenze. Dov’è colui che abbia trasferito – nella sua condotta- una sola conclusione dell’insegnamento dell’astronomia, della biologia, e che abbia deciso di non alzarsi più dal letto per ribellione o per umiltà di fronte alle distanze siderali o ai fenomeni naturali? Si diede mai orgoglio vinto dall’evidenza della nostra irrealtà? E chi fu mai tanto audace da non fare più niente dato che ogni atto è ridicolo nell’infinito? Le scienze provano il nostro nulla. Ma chi ne ha tratto l’ultima lezione? Chi è divenuto eroe della pigrizia totale? Nessuno incrocia le braccia: siamo più operosi delle formiche e delle api. […]
[…] Con ogni evidenza, noi siamo al mondo per non fare nulla; ma, invece di portare con noncuranza la nostra putredine, esaliamo sudore e ci affanniamo nell’aria fetida. Tutta la Storia è in putrefazione; i suoi miasmi avanzano verso il futuro: noi corriamo loro incontro, non fosse altro che per la febbre insita in ogni decomposizione.
È troppo tardi perché l’umanità si emancipi dall’illusione dell’ atto, soprattutto è troppo tardi perché si innalzi alla santità dell’ ozio.
( E. M. Cioran, Sommario di decomposizione)